Abu Omar Affair (from Google translation to human translation)

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Immagine released from the CIA during the surveillance of Hassan Mustafa Osama Nasr recovered in the course of surveyings of the Power of attorney of Milan [1]

The Abu Omar Case refers to the abduction and transfer in Egypt of the Imam of Milan Hassan Mustafa Osama Nasr, also known as Abu Omar, and successive vicissitudes, still currently taking place. The vicissitude has been narrated from the international press like one of well known and better documented case of extraordinary rendition carried out by the CIA in the context of the global war to terrorism, receiving particular cover from the Italian press, nearer to the place of the fact and relative investigations.

Abu Omar has been abducted on February 17 2003 at Milan by the CIA[1]. According to the enquires reconstruction and what told by Nasr himself, the imam has been kidnapped at Milan while reaching the mosque and transported near the base of Aviano for being transferred in Egypt where he has been secluded, interrogated and would have been tortured and abused[2]. The CIA operations has interrupted surveyings that Italian authorities were leading on Nasr about his presumed participation to Muslim fundamentalist organizations. One first liberation after approximately a year would had been interrupted because Nasr, Calling his family in Italy and telling the endured tortures, would had violated an accepted pact of confidentiality which was at the base of his release[3]. Released a second time in February 2007 - but the Egyptians authorities would have prohibited expatriation[4] - has denounced the endured violences and expressed the will to return in Italy, where however a decree of arrest waits him for terrorism activities which it was inquired for[5]. Nasr has declared to trust Italian justice and wanting to pursue endured violence and his rights in Italian courts[6][7]; He refused, according his declarations, an agreement with the CIA for 2 million dollars and the citizenship for him and his family in exchange of hush his vicissitude[6].

Even if the Italian government has denied to have played any role in the abduction, to investigations by the prosecutors Armando Spataro and Ferdinand Enrico Pomarici followed the commits to trial, about the services Americans, for 26 agents of the CIA between which, the Rome station chief and head of CIA in Italy until the 2003,Jeffrey W. Castelli, and Milan station chief Robert Seldon Lady, while about Italian services, for General Nicolò Pollari, apex of the SISMI, its second Mark Mancini and station chiefs Raffaele Ditroia, Luciano Di Gregori and Giuseppe Ciorra[8]. On enquirers' request it has been transmitted demanded of extradition for the American citizens to the Italian Ministry of Justice, at time of Roberto Castelli, to have him transmit it to the United States authorities. the Minister Castles had always refused to forward the demand for extradition entering starting a contention with the prosecuting authority of Milan. at the end of the mandate in 2006, Castles declared he had not transmitted the acts. despite center-left winning general elections, which some exponents supported the opportunity to transmit the acts, the government has introduced a recourse to the Constitutional Court for a conflict between powers of the state complaining the violation of the state secret by the enquirers during the investigations. The statement of current Minister Clemente Mastella of wait the resolution of the hanging issue before deciding if he will forward the requests for extradition provoked ignited controversies between the government and the prosecuting authority of Milan.

Abu Omar Affair

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Immagine scattata dalla CIA durante la sorveglianza di Hassan Mustafa Osama Nasr rinvenuta nel corso delle indagini della Procura di Milano [1]

Il Caso Abu Omar si riferisce al rapimento e trasferimento in Egitto dell'Imam di Milano Hassan Mustafa Osama Nasr, noto come Abu Omar, e le sue vicende successive, tuttora perduranti. La vicenda è stata riportata dalla stampa internazionale come uno dei più noti e meglio documentati casi di extraordinary rendition eseguiti dai servizi segreti Statunitensi nel contesto della guerra globale al terrorismo, ricevendo particolare copertura da parte della stampa Italiana più vicina al luogo del sequestro e delle relative indagini.

Abu Omar è stato sequestrato Il 17 Febbraio 2003 a Milano dalla CIA[1]. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti e quanto dichiarato dallo stesso Nasr, l'imam è stato rapito a Milano mentre si recava alla moschea e trasportato presso la base di Aviano per essere trasferito in Egitto dove è stato recluso, interrogato e avrebbe subito torture e sevizie[2]. L'operazione della CIA ha interrotto le indagini che la procura di Milano stava conducendo su Nasr in merito alla partecipazione ad organizzazioni fondamentaliste islamiche. Una prima liberazione dopo circa un anno verrebbe interrotta perchè Nasr, Chiamando la famiglia in Italia e raccontando le torture subite, avrebbe violato un patto di riservatezza accettato per essere rilasciato [3]. Viene liberato una seconda volta nel Febbraio 2007 - ma le autorità Egiziane gli avrebbero vietato l'espatrio[4] - ha denunciato le violenze subite e espresso la volontà di tornare in Italia, dove comunque lo attenderebbe un ordinanza di arresto per le attività di terrorismo per cui era indagato[5]. Nasr ha dichiarato di aver fiducia nella giustizia italiana e di voler perseguire i torti subiti e far valere i suoi diritti nei tribunali Italiani[6][7]; avrebbe, secondo le sue dichiarazioni, rifiutato un accordo con la CIA che prevedeva 2 milioni di dollari e la cittadinanza per lui e la sua famiglia in cambio del silenzio sulla sua vicenda[6].

Seppure Il governo italiano ha negato di aver ricoperto alcun ruolo nel sequestro, alle indagini condotte dai procuratori aggiunti Armando Spataro e Ferdinando Enrico Pomarici sono seguiti i rinvii a giudizio per i servizi Americani, di 26 agenti della CIA tra cui il capocentro di Roma e referente per l'Italia della CIA fino al 2003 Jeffrey W. Castelli e il capocentro di Milano Robert Seldon Lady, mentre per i servizi Italiani, del Generale Nicolò Pollari, vertice del SISMI, del suo secondo Marco Mancini e dei capicentro Raffaele Ditroia, Luciano Di Gregori e Giuseppe Ciorra[8]. Su richiesta degli inquirenti è stata trasmessa richiesta di estradizione per i cittadini Americani al Ministero della Giustizia, allora di Roberto Castelli, affinché la trasmettesse agli Stati Uniti. il Ministro Castelli si è sempre rifiutato di inoltrare la richiesta di estradizione entrando in conflitto con la procura di Milano. Al termine della legislatura nel 2006 Castelli fece sapere non aveva trasmesso gli atti. Nonostante la vittoria alle elezioni politiche del centro sinistra, del quale alcuni esponenti avevano sostenuto l'opportunità di trasmettere gli atti, il governo ha presentato un ricorso alla Corte Costituzionale per un conflitto tra poteri dello stato lamentando la violazione del segreto di stato da parte degli inquirenti nel corso delle indagini. La decisione dell'attuale ministro Clemente Mastella di attendere la risoluzione della questione pendente prima di decidere se presenterà le richieste di estradizione ha provocato accese polemiche tra il governo e la procura di Milano.


  1. ^ a b c d "Foto della Cia svela il sequestro dell'imam", Corriere della Sera, 12 novembre 2005.
  2. ^ a b "I pm di Milano: arrestate gli agenti della Cia", Corriere della Sera, 24 giugno 2005.
  3. ^ a b "«Abu Omar è vivo e conferma le torture»", Corriere della Sera, 27 giugno 2005.
  4. ^ a b "Abu Omar non verrà in Italia l'Egitto decide il divieto d'espatrio", La Repubblica, 18 febbraio 2007.
  5. ^ a b "«Arrestate l'ex imam rapito dalla Cia»", Corriere della Sera, 24 giugno 2005.
  6. ^ a b c d "ABU OMAR: MEGLIO L'INFERNO ITALIANO DEL PARADISO EGIZIANO", La 7 - News, 12 marzo 2007.
  7. ^ a b "Abu Omar a Al Jazeera: "Ho il passaporto italiano"", RaiNews24, 25 febbraio 2007.
  8. ^ a b "Rapimento Abu Omar, a giudizio l'ex capo del Sismi Nicolò Pollari", La Repubblica, 16 febbraio 2007.