Così viene tratteggiato il temperamento di Julio Chulilla Gazol in un articolo apparso su Madrid Sport il 2 novembre 1916 a pag. 6:Lo vedrete sempre con le mani in bocca. Il suo maggior nemico sono i nervi, facendone le spese le sue unghie. Ha la vivacità e mobilità di un vorace nervoso.
In un altro articolo, intitolato Reportaje sensacional, pubblicato da Madrid Sport il 18 settembre 1919 pag. 9 viene descritto come:paziente per ascoltare e una tomba per custodire quello che ha sentito dire. Era alto m. 1,54.
Era soprannominato “il topo” e anche “il perpetuo” per la sua innata capacità di essere sempre ovunque presente. Lo ricordano come abile e rapido in campo.
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