Italiano: Scatola metallica parallelepipeda (case) contenente i circuiti e i dispositivi che costiuiscono il computer. Sul fronte del case è posta una mascherarastremata verso l'alto, in plastica chiara che presenta delle feritoie per l'aerazione nella parte bassa, da un lato, e, dalla zona centrale in poi, un'apertura in cui si affacciano i due floppy driver da 5Œ". Sul retro, da una maschera metallica, si scorgono le prese di alimentazione in ingresso per il computer e in uscita per il monitor, una apertura circolare con lamelline metalliche orizzontali per la ventilazione, due prese per la connessione a memorie a nastro e alla tastiera e un'apertura con varie feritoie che danno accesso ai connettori di schede accessorie del computer (o slot di espansione; sono 5, 2 occupati da schede con connettori seriale e RCA su una e parallelo sull'altra, e altri 3 vuoti). Su di un lato del case, posteriormente, è posto l'interruttore di accensione/spegnimento consistente in una leva in plastica rossa con ai lati i simboli "
- Notizie storico-critiche
Il PC IBM 5150, presentato nell'agosto 1981, viene considerato il primo computer che abbia fattivamente aperto il mercato di massa al personal computing. Già nel 1974 la MITS (Micro Instrumentation Telemetry System) aveva presentato quello che gli analisti dell'informatica considerano il primo vero Personal Computer, l'Altair 8800. L'interesse del pubblico c'era, ma la MITS non riuscì a gestirlo e Apple, Commodore e Tandy, proposero prodotti che risultarono più competitivi Il PC IBM 5150, equipaggiato di un processore potente come l'8088, del sistema operativo MS-DOS e corredato di accessori assemblabili alla bisogna (espansioni di memoria, hard disk, stampanti, monitor), poteva adattarsi ad un uso sia professionale che privato e, nonostante il costo che, nella versione completa del PC, arrivava a 4.500$, e il piano iniziale di IBM che prevedeva la vendita di 250.000 PC, nei soli primi 3 anni le vendite superarono quota 3 milioni di unità.